giovedì 9 gennaio 2020

Step #33 : "The last but not the least"

Eccoci giunti ormai verso la conclusione, pronti a tirare le somme e raccogliere ciò che abbiamo imparato durante questo trimestre. È stato un percorso particolare, direi inaspettato, diverso dai soliti insegnamenti forniti agli studenti dal Politecnico. Abbiamo intrapreso decisioni che ci hanno portato a scrivere un blog e lezione dopo lezione lo abbiamo arricchito di step che ci hanno spianato la strada da percorre. Il nostro viaggio è partito con la scelta di un luogo, nel mio caso è stata Albisola, una città in cui ho lasciato il cuore da molti anni ormai. Tipica tranquilla cittadina di mare, con bancarelle e lucine la sera e spiaggia e farinata di giorno, è anche famosa per le sue storie, le curiosità e i prodotti tipici. Nonostante ci passi quasi sempre qualche settimana ogni anno, attraverso questo blog, ancora oggi sono riuscita a scoprire qualcosa di nuovo come libri e film che hanno come location questa piccola straordinaria località ligure. Uno dei più importanti post che ha caratterizzato l'intero andamento del blog è stata quello di legare al luogo descritto un oggetto per noi rappresentativo: nel mio caso è stato semplice, avendoci dei bellissimi ricordi d'infanzia, ho deciso di prendere una paletta, piccolo reperto utilizzato da tutti nella mia famiglia. Ci siamo divertiti a giocare con le lingue, i modi di dire e i proverbi provenienti da tutto il mondo (grande ripasso per chi ancora deve dare il First!) e come ogni "ricerca" che si rispetti abbiamo illustrato la composizione del nostro oggetto e approfondito le diverse tassonomie e materiali più utilizzati nella produzione del medesimo. Abbiamo proseguito con concetti più astratti, che definissero la nostra "cosa" nella simbologia, più complessi da elaborare e strutturare nelle creative mappe concettuali e nelle nuvole di parole che ci hanno aiutato ad effettuare una ricerca ancora più estesa. Molte volte non è stato semplice trovare dei collegamenti o dei termini giusti per spiegare ciò che volevamo dire, ma per fortuna il professore è sempre stato disponibile ad eventuali chiarimenti. Inoltre il professore attraverso qualche step é anche riuscito a farci viaggiare nel tempo, dal passato con raccolte di brevetti ad un ipotetico futuro con lo sviluppo tecnologico del nostro oggetto tramite la nostra stessa fantasia. È stato un cammino ricco di collegamenti con diverse forme d'arte tra cui: arte culinariaarte e scultura e letteratura. Credo che l'obiettivo fosse quello di provare a vedere il nostro oggetto sotto altri punti di vista che normalmente non avremmo sfruttato per un approfondimento, di provare ad andare oltre a ciò che siamo spesso abituati a cercare. Ma non ci siamo fermati qui! Abbiamo continuato con altri legami più recenti, più "attuali" come la musica, i fumetti e i manga e per concludere in bellezza film e serie TV. (Se devo essere sincera, per alcuni di essi ho sfruttato i miei fratelli, le mie coinquiline e tutti i possibili compagni di università per farmi suggerire qualche titolo o qualche ispirazione). Dopodiché siamo ritornati ad un ambiente più famigliare come casa nostra, dove ci è stato chiesto di trovare possibili azioni da svolgere con il nostro oggetto, per poi dirigerci verso la pianificazione di un museo. Un viaggio strano, pieno di salite e discese, per poi scivolare verso collezioni di francobolli e la scelta di un testimonial che potesse promuovere una possibile pubblicità. Sono state delle richieste insolite da soddisfare, ma non ci siamo scoraggiati o persi d'animo. Verso la fine ci siamo ricongiunti con il mondo delle tecnologie (a noi famigliare essendo futuri ingegneri), della scienza, della fisica e dei numeri e sono sicura che nelle vacanze di Natale tra una festività e l'altra qualche studente al posto di giocare con i parenti ai soliti giochi da tavola abbia proposto come sfida ABCdario affidato a noi dal professore.
Alla fine siamo arrivati a questo post, alla conclusione del blog, alla sintesi di questo insegnamento. Credo di aver imparato a non focalizzarmi su un particolare, di aprire la mente verso ogni tipo di input, a capire quanto siano affascinanti anche gli oggetti più vintage o più semplici che sono stati costruiti dall'uomo ed infine credo di aver imparato a dedicare più tempo alle cose che mi piacciono fare/leggere/guardare perché come disse un saggio professore durante il mio primo anno di università "Ricordatevi che prima di essere ingegneri siete delle persone!"

Io mentre pulivo le formine (accanto alla paletta)
Io, i miei fratelli e la paletta














Un saluto da Albisola, la paletta e ovviamente anche da me!
P.S:Spero di avervi incuriosito, a presto.

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