venerdì 6 dicembre 2019

Step #23 : "Scavando nella letteratura"

Sonetto L'ennemi (Il nemico) di Charles Baudelaire nella raccolta "I fiori del male"- 1857

Ma jeunesse ne fut qu’un ténébreux orage,
Foto di Charles Baudelaire 

Traversé çà et là par de brillants soleils;
Le tonnerre et la pluie ont fait un tel ravage,
Qu’il reste en mon jardin bien peu de fruits vermeils.

Voilà que j’ai touché l’automne des idées,
Et qu’il faut employer la pelle et les râteaux
Pour rassembler à neuf les terres inondées,
Où l’eau creuse des trous grands comme des tombeaux.

Et qui sait si les fleurs nouvelles que je rêve
Trouveront dans ce sol lavé comme une grève Le mystique aliment qui ferait leur vigueur?

— Ô douleur! ô douleur! Le Temps mange la vie,
Et l’obscur Ennemi qui nous ronge le coeur
Du sang que nous perdons croît et se fortifie!


Per maggiori informazioni sulla traduzione o sull'interpretazione si rimanda al link



Poesia Al soldato caduto di Renzo Pezzali
Nessuno, forse, sa più
perché sei sepolto lassù
nel camposanto sperduto
sull’alpe, soldato caduto.

Nessuno sa più chi tu sia,
soldato di fanteria,
coperto di erba e di terra,
vestito del saio di guerra,
l’elmetto sulle ventitré.

Nessuno ricorda perché,
posata la vanga, il badile,
portando a tracolla il fucile,
salivi sull’alpe; salivi,
cantavi e di piombo morivi,
ed altri moriron con te.

Ed ora sei tutto di Dio. 
Il sole, la pioggia, l’oblio
t’han tolto anche il nome d’in fronte.

Non sei che una croce sul monte
che dura nei turbini e tace,
custode di gloria e di pace.

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